Una mostra fotografica raccontata attraverso gli scatti di Andrea Varani, che racchiude l’eccellenza del Belpaese per ciascuna regione d’Italia, è il nuovo progetto di Ludmilla Voronkina Bozzetti. La denominazione “Italia di moda”, anche libro edito da Skira.

“Questo progetto è nato proprio per evidenziare l’eccezionale bellezza dell’Italia, un paese unico al mondo per i suoi tesori” -spiega Ludmilla Voronkina Bozzetti-. “Un viaggio che è stato una grandissima emozione perché ogni regione ti propone qualcosa di diverso, come fosse un paese a se stante con le proprie abitudini, dialetti, colori e sapori di una cucina incredibile. E’ stato un viaggio lungo un anno di continua scoperta e di continuo emozionarsi e assolutamente ci ha arricchito, tanto che lo rifarei altre centomila volte perché non è mai abbastanza per andare a scoprire tutto, ci sono ancora tantissimi posticini nascosti…”

Un’Italia che rappresenti ormai da cittadina italiana…
“Assolutamente sì, orgogliosamente italiana. Dal primo giorno questo Paese mi ha fatto sentire a casa. Da straniera lascio solo il mio sguardo, quello di viaggiatrice che in ogni momento e ovunque vedo cose eccezionali, ma anche incontro persone eccezionali. L’accoglienza è sempre stupenda, gente che ti arricchisce raccontando storie e segreti, da nord a sud”.

Quanto è importante il rapporto che si crea tra la musa ispiratrice e l’artista fotografo, in questo caso Andrea Varani…
“Con Andrea abbiamo lavorato tanto insieme, abbiamo fatto in passato varie campagne, cataloghi, redazionali. Ci siamo ritrovati dopo anni e dinanzi a un aperitivo è nato questo progetto denominato ‘Italia di moda’ “.
Quanto tempo avete dedicato per realizzare questi scatti fotografici?
“Quasi un anno, stavamo poco meno di un mese in ogni regione ma in quei giorni cercavamo di viverla al massimo. La prima tappa è stata la Toscana, del resto il fotografo è toscano per cui abbiamo iniziato da casa sua. Abbiamo concluso poi in Sardegna per raccontarne la bellezza in estate con i suoi colori. Stessa meraviglia è stata la Sicilia”.

Quali sono stati i set prediletti dal fotografo?
“In Sicilia abbiamo voluto raccontare la storia per cui siamo andati al teatro più antico dei Pupi, per cui io sono diventata nella circostanza un pupo siciliano. E’ stato un momento bellissimo, abbiamo incontrato anche il proprietario del teatro, ci ha raccontato la storia e regalato un libro. C’erano pure le signore che creano i costumi…”

Quali sono le maison italiane che sono state rese protagoniste all’interno di questi scatti?
“Tante realtà perché la moda italiana non è solo un abito, non è solo un cucito, un filo, un tessuto, piuttisto è una poesia tattile, perché tu quando indossi un abito made in in Italy percepisci il vivere italiano, perché trasmette tantissimo e ti dona tantissimo. Sul palcoscenico di Taomoda Awards 2025, per una presentazione, per esempio abbiamo voluto mostrare una creazione di Antonio Riva, sicuramente un’eccellenza del Made in Italy. Gli abiti di Antonio Riva sono stati utilizzati per rappresentare la bellezza del Veneto e poi anche per scatti a Roma, come quello che riprende la dolce vita romana degli anni 60, perché è un po’ cinematografico…”

Il vernissage a Milano alla vigilia della Fashion Week settembrina, un’edizione particolare perché la prima senza più Giorgio Armani…
“E’ ancora difficile da razionalizzare questa assenza. Però la moda non può fermarsi. È stato l’ultimo imperatore. Abbiamo anche alcuni scatti con i suoi capi dedicati a Milano e alla Lombardia con la giacca Armani… “
