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Da ABOCA i segreti sul ritorno alle radici per curare la salute

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Sull’uso delle erbe spontanee esistono ampie testimonianze. L’usanza di andare per campi a raccogliere erbe per utilizzo alimentare e curativo si è infatti tramandata per secoli, dai tempi in cui l’uomo era ancora nomade. Ad ogni latitudine l’alimentazione a base di erbe è stata una costante, così come l’uso in medicina. L’impiego alimentare è una pratica diffusa ancora oggi in tutta Italia ma la scelta delle piante varia molto da regione a regione.

Sandro e Maurizio Di Massimo, autori dell’affascinante Ritorno alle radici. Le piante spontanee per l’alimentazione e la salute”, (Aboca Edizioni) hanno elaborato un manuale di facile consultazione per avvicinare i lettori alla conoscenza delle numerose piante facilmente reperibili nelle nostre campagne.

Aboca -in collaborazione con l’Associazione Polena e con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Catania e del Dipartimento di Scienza del Farmaco e della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Catania- ha previsto pure una presentazione in Sicilia, nel capoluogo etneo, per il 20 febbraio alle ore 10.30 nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali.

Corredato di numerose e suggestive fotografie a colori, il libro è costituito da una prima parte introduttiva e da una seconda con 80 schede descrittive. Alle descrizioni botanico-tecniche si affiancano storia, miti, leggende e usi particolari delle singole piante. Chi sa –ad esempio- che nel 1630, durante la peste di Tolosa, quattro ladri potevano compiere impunemente furti senza temere il contagio grazie alle proprietà protettive di una mistura di angelica, zenzero e aglio? O che la regina di Ungheria, nel XVI secolo, tornò in salute grazie a un macerato di lavanda, rosmarino e menta? O che, per stare ai numeri, su circa 300.000 piante, solo una percentuale tra lo 0,5 e il 10% è stata finora accuratamente studiata, e che quindi tante “scoperte” siano ancora possibili?

Il libro offre anche tanti preziosi suggerimenti pratici su come utilizzare e rendere più salutare, originale e vivace la cucina, facendo conoscere piante dai nomi arcani, ma conosciutissime dalla notte dei tempi, come le radici di crespigno, i fusti più teneri dello scolimo, le foglioline della portulaca.

Gli autori: Sandro Di Massimo è un biologo, etnobotanico, studioso di piante alimentari, medicinali e velenose. Lavora presso il Centro Ricerche Floristiche Marche.Ha pubblicato articoli di botanica sistematica su riviste specializzate. Tra i suoi scritti: Piante e veleni. Le principali piante tossiche in natura e in giardino (2002), Herbarium. Conservare piante e fiori (2003), Planta Medica. Le erbe officinali tra scienza e tradizione (2005). Parallelamente, da oltre vent’anni, pratica e studia lo Yoga alla luce delle moderne conoscenze scientifiche. Maurizio Di Massimo è un erborista specializzato in indirizzo spagirico e ayurvedico. È coautore del testo Planta Medica. Le erbe officinali tra scienza e tradizione (2005). È iscritto all’Albo Professionale della Federazione Italiana Yoga e dell’Union Européenne de Yoga. Presso la Bihar School of Yoga (Munger, India) ha conseguito il diploma dell’International Yoga Fellowship Movement. È operatore Yoga e Ayurveda, diplomato presso l’Istituto Himalayano di Ricerche in Ayurveda.

A.P.S.

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