Fino al 30 novembre, a Palazzo Reale a Palermo, si potranno ammirare gli scatti iconici di Elliot Erwitt, fotografo di fama mondiale. La mostra, inaugurata lo scorso 29 maggio, contempla 190 frame che hanno fatto la storia delle immagini.
Protagonisti personaggi quali Marilyn Monroe, JFK, Che Guevara, Fidel Castro, Muhammad Ali, ma anche persone comuni, cani, oggetti inanimati, contesti. Esposte in Sicilia le serie ICONS, Kolor, Family, Self Portrait.
Celeberrima è la foto di Marilyn Monroe con il vestito che si solleva, scattata sul set di “Quando la moglie è in vacanza”, un’immagine che è diventata parte dell’iconografia del XX secolo, con un valore pressoché identico a quello dei più noti quadri della storia dell’arte.
LA MOSTRA A PALERMO
L’esposizione è organizzata dalla Fondazione Federico II con il Patrocinio del Ministero della Cultura, del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America Napoli.
“La Fondazione Federico II – ha dichiarato Gaetano Galvagno, Presidente dell’Ars e della stessa Fondazione (nella foto in basso) – vuole essere protagonista della scena internazionale, proponendo al quasi milione di visitatori che nell’anno 2024 hanno ammirato le bellezze storiche del Palazzo Reale di Palermo, un’importante offerta espositiva dal respiro cosmopolita. Con la mostra di Elliott Erwitt, il Palazzo Reale di Palermo continua a vivere un’appassionante stagione di arte contemporanea, regalando ai fruitori un intero secolo di cronaca e di raffinati studi che l’artista ci presenta attraverso il suo obiettivo fotografico”.
“Elliott Erwitt –ha spiegato Biba Giacchetti, co-curatrice della mostra, tra le massime conoscitrici di Erwitt a livello internazionale– non è stato solo un fotografo, ma un narratore visivo senza eguali, capace di trasformare l’istante in storia, il quotidiano in arte, l’ironia in poesia. Le sue immagini evocano in chi le osserva emozioni che si muovono su registri diversi, dalla commozione al sorriso, fino al divertimento più spontaneo. Scomparso nel novembre del 2023 all’età di 95 anni, ci ha lasciato un’eredità immensa: un archivio di fotografie che attraversano epoche, culture e sentimenti con un linguaggio universale, invitandoci a guardare il mondo con più indulgenza e meraviglia, mettendosi sempre al nostro fianco in quella leggerezza profonda che lui stesso definiva “The Art of Observation”.
“Elliott Erwitt –ha commentato il co-curatore Gabriele Accornero– è, come le sue fotografie: ironico, enigmatico, sfuggente, aereo. Dietro a tutto questo si percepiscono una grande personalità e un’acuta intelligenza, quasi spiazzanti. II valore artistico dell’opera di Erwitt pare raggiungersi quasi incidentalmente, non è mai perseguito e forse per questo è così spesso centrato. Non si addicono a Erwitt sterili schemi di lettura mutuati dalla Storia dell’Arte, lui si preoccupa solo di fare buone fotografie; le fotografie di Erwitt sono generalmente leggere, spensierate, luminose. Ma ciò non toglie che alcune immagini assurgano a manifesti”.
ELLIOTT ERWITT
Elliott Erwitt (all’anagrafe Elio Romano Erwitz) nacque il 26 luglio 1928 a Parigi da genitori russi di origine ebraica. Morì nel sonno nella sua casa di New York il 29 novembre 2023. Già Presidente della celebre Magnum Photos, Erwitt sintetizza nelle sue opere l’interesse per l’uomo e il gusto dell’attimo che sa cogliere con ineguagliabile magia.
Tra i suoi soggetti preferiti figurano i cani: la sua capacità di osservare e rappresentare le abitudini di questi animali e dei loro proprietari ha dato vita a immagini che raccontano molto sulla società e sulle relazioni umane. Le sue fotografie canine sono state raccolte in diversi libri, veri e propri riferimenti per gli amanti della fotografia e degli animali.
A più di novant’anni, e fino alla sua morte, ha continuato ad osservare il mondo con occhi curiosi e a catturare, con la sua inconfondibile miscela di umorismo e profondità, l’essenza della condizione umana. Il suo lavoro rimane una testimonianza della potenza della fotografia come strumento di comunicazione e di comprensione del mondo, capace di superare barriere linguistiche e culturali per parlare direttamente all’anima delle persone.
PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIALE
Nel corso della conferenza stampa della presentazione dell’evento è stato ufficializzato anche un progetto di inclusione sociale voluto fortemente dal Presidente Galvagno per la Fondazione Federico II. Per la prima volta, quattro persone con disabilità hanno firmato un contratto di lavoro stagionale che li porterà a lavorare nel Complesso Monumentale di Palazzo Reale per i mesi estivi proprio in concomitanza con i grandi flussi che si prevedono per la mostra di Elliott Erwitt.